Competenze

La manutenzione è definibile come un “processo atipico” Alla necessità di avere un quadro di riferimento preciso ed univoco in materia di qualifiche professionali di manutenzione provvede la Norma UNI EN 15628 del 2014, che definisce gli standard di “qualità professionale” che il personale di manutenzione deve possedere, ovvero il mix richiesto di conoscenze, abilità e comportamenti professionali attesi. Si noti che essa annulla e sostituisce la precedente norma italiana UNI 11420, pubblicata in anticipo rispetto alle altre nazioni europee, mantenendone inalterati il titolo ed i contenut. Una caratteristica importante della Norma è che la sua applicazione include anche le figure professionali di produzione, laddove vengano implementati piani TPM o di automanutenzione, tipici dei progetti di Lean Manufacturing.

La Norma 15628 analizza in particolare i tre ruoli chiave della organizzazione del servizio di manutenzione:

  1. Responsabile del servizio di manutenzione (manager)
  2. Supervisore dei lavori e/o Ingegnere di manutenzione
  3. Specialista di manutenzione

Nella Norma non viene esaminata la figura del manutentore generico, caratterizzato cioè da una limitata o insufficiente capacità di affrontare in autonomia i lavori e gli imprevisti. La attività del manutentore generico è però regolamentata dal DL 81/08, laddove viene sancito che nessun lavoro deve essere svolto da persone prive di adeguata formazione, informazione e addestramento. L’esecuzione di piccoli interventi di manutenzione può essere eseguita da manutentori generici purché siano rispettate entrambe le seguenti condizioni:
− il materiale utilizzato sia conforme alle norme di prodotto (marchiatura CE)
− Il manutentore sia stato preventivamente istruito al corretto comportamento operativo da tenere nella esecuzione dell’intervento

Saperi attesi
La caratteristica fondamentale di una competenza è la capacità di affrontare in autonomia la specifica attività lavorativa.
L’insieme dei saperi (conoscenze, capacità e abilità) deve essere pertanto sufficiente al lavoratore per compiere in sicurezza le attività che gli sono affidate.
Per valutare correttamente quali “saperi” sono richiesti è necessario riferirsi a tre aspetti tra loro complementari:
− il primo aspetto riguarda l’istruzione (il Sapere, le conoscenze)
− il secondo aspetto riguarda l’esperienza (il Saper Fare)
− il terzo aspetto riguarda le caratteristiche personali, (il Saper Essere) ovvero quelle doti di equilibrio, attenzione,  precisione e ogni altra caratteristica che concorra a far ritenere l’operatore affidabile.

Modalità formative
Il processo formativo di qualificazione non deve essere limitato al bagaglio nozionistico, ma deve favorire la pratica di comportamenti professionali coerenti con il ruolo ricoperto dal lavoratore. Per questo, l’impegno perseguito dalla Commissione Manutenzione nella individuazione delle competenze è stato quello di rispettare le indicazioni europee, primi tra tutti il TR CEN/TR 15628 e le EQF. La Norma 15628 stabilisce pertanto per ogni figura professionale esaminata:

  1. le competenze professionali attese
  2. la declinazione delle conoscenze essenziali
  3. la declinazione delle abilità minime

La durata ed i contenuti dell’attività formativa dipendono da vari fattori, tra cui la preparazione scolastica e l’esperienza pregressa. La corrispondenza con gli indirizzi europei potrà consentire inoltre il conseguimento di una qualifica riconosciuta sul territorio europeo.

Conseguimento della qualifica
La Norma 15628 non esamina nel dettaglio le condizioni e le procedure per il conseguimento della qualificazione, né il processo di valutazione. Possiamo però fare riferimento ad altre Norme, per esempio la Norma CEI 1127, per averne i modelli di riferimento.
La qualifica potrebbe quindi essere rilasciata a fronte di processi formativi superati con esito positivo, comprensivi di esercitazioni teoriche e pratiche, rappresentative dei lavori da effettuare. I processi formativi possono essere condotti dalle Aziende stesse in cui opera il manutentore oppure da Enti esterni. In quest’ultimo caso, gli Enti devono rilasciare un attestato di regolare frequenza ai corsi di formazione, comprensivo delle valutazioni finali. Per la valutazione del lavoratore si possono assumere a riferimento, le seguenti attività formative:
− le esperienze lavorative e formative pregresse, anche eseguite in affiancamento;
− la documentazione attestante l’avvenuta frequenza con esito positivo di specifici corsi di formazione, con indicati gli argomenti trattati, le esercitazioni teoriche e pratiche effettuate e le valutazioni finali del corso espresse dall’organizzazione esecutrice dei corsi;
− la formazione specifica (corsi specialistici) svolta individualmente o in ambito aziendale.

Occorre infine accertare altri requisiti della persona quali ad esempio:
− idoneità psicofisica;
− curriculum professionale;
− comportamenti seguiti nell’attività lavorativa svolta, con riferimento alla sicurezza.
Nella valutazione della qualifica diventa determinate il curriculum (formativo ed esperienziale) del lavoratore.

Proposte per un processo formativo coerente con la Norma UNI 15628
La Norma UNI 15628 non indica quale debba essere la formazione specialistica del personale di manutenzione, ma rimanda ai settori del processo specifico di riferimento. Alla luce della lunga esperienza in materia, possiamo indicare alcuni criteri base da rispettare, con una suddivisione in:

  1. Attività di aula (lezioni teoriche)
  2. Attività on the job .

Citiamo, ad esempio, quelli che potrebbero essere alcuni dei contenuti professionalizzanti della figura del Responsabile di Manutenzione. Per figure più operative, quale è lo Specialista di Manutenzione, diventa invece opportuna una mappatura delle competenze all’interno del processo specifico di riferimento.

Conclusioni
La pubblicazione delle due nuove normative soddisfa una esigenza che si era fatta pressante in quanto la Manutenzione, fortemente terziarizzata, necessita di regole precise sulla modalità di erogazione del servizio e, ancor di più, sulla capacità professionale degli addetti ai lavori. La Manutenzione è considerata parte attiva al servizio delle performance produttive e le competenze del manutentori fossero il risultato di un percorso di crescita cognitivo ed esperienziale certificato. Ben venga quindi l’allineamento della Norma UNI 15268 alle indicazioni della European Qualifications Framework (EQF) che definisce la “qualifica” come atto formale di una Autorità Competente, a conclusione di un percorso di formazione professionale che attesti la acquisizione delle competenze , conoscenze e abilità compatibili agli standard individuati. Possono rilasciare una “qualifica” gli Enti accreditati ai sensi della Conferenza Permanente Stato Regioni.

La obbligatorietà è resa tale dall’art 37 del Dlg 81/08

La pubblicazione della Norma UNI 15628 non rappresenta solo un adempimento obbligatorio, ma è una opportunità di potenziamento delle competenze professionali delle risorse di un’azienda.