Industria 4.0, +10 mld investimenti

Il 21 settembre 2016 è stato presentato a Milano il piano del governo Industria 4.0, che punta a far crescere gli investimenti privati di 10 miliardi solo nel 2017. I dettagli sono stati illustrati dal ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e dal presidente del Consiglio Matteo Renzi.
La prima direttrice chiave è sugli investimenti: +10 miliardi di quelli privati nel 2017; +11,3 mld di spesa privata in sviluppo ricerca e innovazione nel periodo 2017-2020; +2,6 mld nel volume degli investimenti privati “Early Stage” nel periodo 2017-2020. La seconda direttrice riguarda le competenze: 200 mila studenti universitari e 3.000 manager specializzati sui temi 4.0; il raddoppio degli studenti iscritti agli istituti tecnici superiori; circa 1.400 dottorati di ricerca. Gli incentivi fiscali, per un totale di 13 miliardi, diventano orizzontali, non più a bando. “Pensiamo che l’Italia debba essere patria delle possibilità“, dobbiamo “cambiare la mentalità e dire che è la patria delle possibilità e delle opportunità“, ha detto Renzi. (ANSA).

A conti fatti il piano, più ambizioso anche delle versioni iniziali, dispone un impegno maggiore rispetto a programmi già varati da altri grandi economie: «Dieci miliardi in Francia, 1 miliardo in Germania, 500 milioni in Usa, con modelli comunque molto diversi di coinvolgimento dei privati» dice Marco Taisch, del Politecnico di Milano, aprendo la presentazione al Museo della scienza e della tecnologia (Il Sole 24 Ore).

Di seguito il documento della Audizione di Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico, sul tema Industria 4.0, fatta presso la Camera dei Deputati il 15 giugno 2016 : audizione-industria-4-0-defcalenda

Indagine Federmeccanica: Industria 4.o in Italia

L’indagine, volta a rilevare il grado di conoscenza, il livello di adozione delle tecnologie abilitanti e lo stato delle aspettative rispetto alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”, contribuisce alla definizione di un percorso evolutivo verso l’Industria 4.0 ed è scaricabile dal link a fondo pagina.

Il campione rappresenta circa 3,5% dell’universo della popolazione delle imprese iscritte a Federmeccanica (circa 15.000). Tale campione appare sufficientemente ampio rispetto all’obiettivo di fornire informazioni utili circa quella parte dell’industria italiana che si dimostra più sensibile rispetto alle tematiche dell’innovazione tecnologica, ma, non essendo di tipo probabilistico, non garantisce pienamente il rispetto delle condizioni di applicabilità dell’inferenza statistica.

Il risultato dell’indagine però non è esaltante e evidenzia che siamo ancora molto lontani dal modello industria 4.0, in quanto solo il 64% delle imprese del campione dichiara di avere adottato almeno una delle 11 tecnologie considerate.

Il mutamento delle competenze

Relativamente al cambiamento delle competenze trasversali (soft skills) richieste al personale avvenuto a seguito dell’introduzione delle tecnologie qui considerate emerge che:

‐ Per gli operai i principali cambiamenti hanno riguardato, nell’ordine: a) l’autonomia, responsabilità, adattabilità e proattività; b) la capacità di lavorare in gruppo e c) il problem solving

‐ Per gli impiegati i principali cambiamenti hanno riguardato, nell’ordine: a) Fast and focused decision making /problem solving; b) l’autonomia, responsabilità, adattabilità e proattività + la capacità di lavorare in gruppo + la comunicazione digitale

‐ Per i dirigenti i principali cambiamenti hanno riguardato, con pari importanza: a) Fast and focused decision making/problem solving e b) l’autonomia, responsabilità, adattabilità e proattività; solo al terzo posto la leadership.

Nell’insieme, il cambiamento delle competenze viene giudicato, in media, maggiore per gli impiegati che per dirigenti ed operai

Sintesi del livello di onoscenza ed applicazione delle singole tecnologie Industria 4.0.

Meccatronica. Il 76% del campione dichiara di conoscere la tecnologia; essa è conosciuta dall’87% degli adopters e dal 60% dei non adopters. Circa il 50% delle imprese rispondenti dichiara di adottare la meccatronica, di queste il 69% la usa nell’ambito della produzione, il 43% nello sviluppo di nuovi prodotti, il 12% nella commercializzazione, il 11% in attività di servizio

Robotica. L’85% del campione dichiara di conoscere la tecnologia; essa è conosciuta dal 92% degli adopters e dal 74% dei non adopters. Circa il 51% delle imprese rispondenti dichiara di adottare la robotica, di queste l’80% la usa nell’ambito della produzione, il 22% nello sviluppo di nuovi prodotti, il 9% in attività di servizio, l’8% nella commercializzazione
Robotica collaborativa. Il 38% del campione dichiara di conoscere la tecnologia; essa è conosciuta dal 44% degli
adopters e dal 29% dei non adopters. Solo l’11% delle imprese rispondenti dichiara di adottare la robotica collaborativa, di queste il 64% la usa nell’ambito della produzione, il 39% nello sviluppo di nuovi prodotti, il 10% in attività di servizio, il 7% nella commercializzazione

IoT (Internet of Things). Il 55% del campione dichiara di conoscere la tecnologia; essa è conosciuta dal 64% degli adopters e dal 40% dei non adopters. Circa il 27% delle imprese rispondenti dichiara di adottare la tecnologia IoT, di queste il 44% la usa nell’ambito dello sviluppo di nuovi prodotti, il 37% in attività di servizio, il 35% nella commercializzazione, il 34% nella produzione

Big Data. Il 48% del campione dichiara di conoscere la tecnologia; essa è conosciuta dal 58% degli adopters e dal 32% dei non adopters. Circa il 24% delle imprese rispondenti dichiara di adottare la tecnologia Big Data, di queste il 48% la usa nell’ambito della produzione, il 34% in attività di servizio, il 33% nello sviluppo di nuovi prodotti, il 25% nella commercializzazione

Cloud computing. Il 72% del campione dichiara di conoscere la tecnologia (l’84% degli adopters ed il 53% dei non adopters. Circa il 42% delle imprese rispondenti dichiara di adottare il Cloud Computing, di queste il 55% la usa in attività di servizio, il 44% nell’ambito della produzione, il 29% nello sviluppo di nuovi prodotti, il 20% nella commercializzazione

Sicurezza informatica. Il 93% del campione dichiara di conoscere la tecnologia (dal’97% degli adopters e dall’86% dei non adopters. Circa l’83% delle imprese rispondenti dichiara di adottare tecnologie connesse alla Sicurezza Informatica, di queste il 66% le usa nell’ambito della produzione, il 56% in attività di servizio, il 39% nello sviluppo di nuovi prodotti, il 37% nella commercializzazione

Stampa 3D. Il 75% del campione dichiara di conoscere la tecnologia; essa è conosciuta dall’83% degli adopters e dal 63% dei non adopters. Circa il 32% delle imprese rispondenti dichiara di adottare la Stampa3D, di queste il 76% nello sviluppo di nuovi prodotti, il 35% la usa nell’ambito della produzione, il 4% in attività di servizio, il 4% nella commercializzazione

Simulazione. Il 71% del campione dichiara di conoscere la tecnologia (l’83% degli adopters ed il 53% dei non adopters. Circa il 53% delle imprese rispondenti dichiara di adottare la Simulazione, di questi il 73% la usa nell’ambito dello sviluppo di nuovi prodotti, il 42% nella produzione, il 22% in attività di servizio, il 15% nella commercializzazione

Nanotecnologie. Il 49% del campione dichiara di conoscere la tecnologia il 55% degli adopters ed il 39% dei non adopters. Solo l’11% delle imprese rispondenti dichiara di adottare le nanotecnologie, di questi il 78% le usa nello sviluppo di nuovi prodotti, il 35% nell’ambito della produzione, il 9% nella commercializzazione, il 7% in attività di servizio

Materiali intelligenti. Il 43% del campione dichiara di conoscere la tecnologia (il 47% degli adopters ed il 37% dei
non adopters. Circa il 15% delle imprese rispondenti dichiara di adottare la tecnologia dei materiali  intelligenti, di queste il 68% la usa nello sviluppo di nuovi prodotti, il 43% nell’ambito della produzione, l’8% nella commercializzazione, il 7% in attività di servizio.

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