La norma UNI EN 15628 definisce a livello europeo le tre figure professionali e le relative competenze in ambito manutentivo.
Nell’aprile del 2007 il CEN ha pubblicato il Technical report (TR) 15628: “Maintenance – Qualification of Maintenance personnel”. Questo documento, non emesso come norma, perché non approvato dagli enti di normazione di alcuni stati europei, è fondamentale nel percorso di normalizzazione della qualificazione del personale di manutenzione negli stati dell’unione europea.
Si era arrivati al TR 15628 utilizzando, come base, le specifiche dell’EFNMS (European Federation of National Maintenance Societies), emessi dal 1998 al 2006, sui requisiti, le competenze e le responsabilità necessarie possedute dal personale di manutenzione per la qualificazione (*).
EFNMS nelle sue specifiche aveva fissato i tre livelli di classificazione, formazione e qualificazione del personale di manutenzione:
- European Maintenance Technician Specialist
- European Specialist in Maintenance Supervision
- European Expert in Maintenance Management.
Utilizzando i contenuti basilari del TR 15628, CicPnd, accreditato ACCREDIA, con la collaborazione di AIMAN (Associazione Italiana di Manutenzione), ha emesso il regolamento per la certificazione del personale di manutenzione.
Quest’iniziativa ha suscitato interesse e richiesta di certificazione da parte degli addetti alla manutenzione, sia in campo civile che militare, e ha indotto l’esigenza, tra i membri della Commissione Manutenzione dell’UNI, di elaborare una norma contenente i requisiti (competenze, conoscenze e abilità) utili al personale di manutenzione, per adeguarne la formazione professionale, tecnica e gestionale, alle esigenze dell’organizzazione e del mercato del lavoro, con particolare attenzione all’economicità, sostenibilità e rispetto della sicurezza, della salute e dell’ambiente.
La Commissione Manutenzione ha voluto introdurre esplicitamente nella norma la figura dell’ingegnere di manutenzione, inserendola nel secondo livello, unitamente al supervisore di manutenzione.
La norma “Manutenzione – Qualifica del personale di manutenzione” UNI 11420 è stata pubblicata nel giugno del 2011 e tiene conto della “Raccomandazione” del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 “sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche (EQF) per l’apprendimento permanente”.
Successivamente il TC 319 del CEN, sulla scorta di questa norma (UNI 11420), e grazie alla sua presidenza italiana, ha formato un WG (gruppo di lavoro) per la definizione e l’emissione di una norma europea di pari argomento.
Il gruppo di lavoro, con la fattiva e intelligente partecipazione di Finlandia, Germania, Italia, Norvegia, Regno Unito, Svizzera (coordinatore) e altri, ha preso come base la norma italiana e vi ha apportato, mantenendone l’impostazione e la struttura, le modifiche necessarie per renderla fruibile a tutte le nazioni dell’Unione.
La norma UNI EN 15628 Manutenzione – qualifica del personale di manutenzione, individua per il personale di manutenzione, a conferma di quanto recepito e in uso, in Europa e in Italia, queste tre figure professionali, per le quali definisce le relative competenze necessarie:
Tecnico specialista di manutenzione
Le competenze del tecnico specialista di manutenzione consistono nell’esecuzione indipendente delle attività di manutenzione, comprensive delle seguenti competenze essenziali:
- eseguire o assicurare l’esecuzione in sicurezza dei piani di manutenzione secondo le strategie aziendali;
- intervenire tempestivamente in caso di guasto o anomalia, assicurando l’efficacia dell’intervento di ripristino;
- eseguire o assicurare la corretta esecuzione secondo le legislazioni e le procedure relative alla sicurezza, alla salute delle persone e alla tutela dell’ambiente;
- assicurare la disponibilità dei materiali, delle attrezzature e degli strumenti necessari per l’esecuzione delle attività di manutenzione;
- coordinare e/o soprintendere le attività operative di manutenzione;
- assicurare la qualità delle attività di manutenzione;
- utilizzare e assicurare l’utilizzo dei sistemi ICT (tecnologia informativa e di comunicazione).
La figura professionale assicura la conformità alle pertinenti leggi, ordinanze, direttive, istruzioni operative e alle buone prassi comunemente accettate.
Nota: Indicativamente questa figura professionale può fare riferimento ai livelli EQF 4 o 5.
Supervisore di manutenzione e ingegnere di manutenzione
Per il supervisore di manutenzione o l’ingegnere di manutenzione ci sono ruoli specifici che possono essere eseguiti in modo esclusivo dall’uno o dall’altro oppure da entrambi.
Il supervisore di manutenzione o l’ingegnere di manutenzione coordinano le attività di manutenzione secondo il budget annuale, i piani di manutenzione correlati e le attività di manutenzione non pianificate. Inoltre il supervisore di manutenzione o l’ingegnere di manutenzione contribuiscono ad assicurare i valori richiesti di disponibilità/prestazioni dell’impianto (misurate da indicatori di prestazioni), sulla base degli obiettivi tecnici di disponibilità e qualità dell’azienda o del dipartimento, e includono le seguenti competenze essenziali:
1. assicurare l’implementazione delle strategie e delle politiche di manutenzione;
2. pianificare le attività di manutenzione di sua competenza, definendo e organizzando le risorse necessarie;
3. organizzare, gestire e sviluppare le risorse di manutenzione: personale, materiali e attrezzature;
4. garantire il rispetto della legislazione e delle procedure relative alla sicurezza, alla salute e all’ambiente;
5. garantire l’efficienza e l’efficacia tecnica ed economica delle attività di manutenzione sulla base dello stato corrente della tecnologia;
6. partecipare agli aspetti tecnici dei contratti e del processo di approvvigionamento e gestire le prestazioni degli assuntori;
7. comunicare con tutti i partner necessari quali personale, assuntori, clienti e fornitori.
L’ingegnere di manutenzione collabora con il responsabile della manutenzione o lo affianca nella definizione dei piani di manutenzione e nell’identificazione delle risorse richieste per l’esecuzione, il controllo e l’analisi delle variazioni del budget. Inoltre l’ingegnere di manutenzione raccomanda progetti di miglioramento correlati a disponibilità, affidabilità, manutenibilità e sicurezza dei beni, incluse le seguenti competenze essenziali:
8. Utilizzare le conoscenze ingegneristiche e gli strumenti organizzativi per migliorare le attività di
manutenzione e l’efficienza dell’impianto in termini di disponibilità e affidabilità;
9. Soddisfare gli obblighi organizzativi ed economici nel campo delle attività intraprese.
Entrambi i professionisti assicurano la conformità alle pertinenti leggi, ordinanze, direttive, istruzioni operative e allo stato corrente della tecnologia.
Nota: Indicativamente questa figura professionale può fare riferimento ai livelli EQF 5 e 6.
Responsabile della manutenzione
Sulle basi degli obiettivi dell’azienda, in particolare di quelle correlate alla disponibilità e qualità, il responsabile della manutenzione è responsabile dei valori richiesti di disponibilità/prestazioni dell’impianto (sulla base degli indicatori di prestazioni), incluse le seguenti competenze essenziali con la capacità di:
- definire e sviluppare le politiche di manutenzione secondo le strategie aziendali;
- definire i processi e gli strumenti a supporto delle attività di manutenzione;
- definire, gestire e sviluppare il modello organizzativo della manutenzione;
- garantire i livelli di disponibilità, affidabilità, manutenibilità, supporto logistico, sicurezza e qualità, richiesti per l’intera vita utile dei beni;
- assicurare la corretta gestione e il miglioramento continuo della manutenzione;
- assicurare e controllare la conformità al bilancio di manutenzione e aziendale, il rispetto delle attività di manutenzione pianificate e la corretta condizione dei beni;
- definire le strategie, le politiche e i criteri per la gestione delle prestazioni degli assuntori e per la definizione del fabbisogno dei materiali di manutenzione.
La figura professionale assicura la conformità alle pertinenti leggi, ordinanze, direttive, istruzioni operative e allo stato corrente della tecnologia.
Nota: indicativamente questa figura può fare riferimento ai livelli EQF 6 e 7.
Nella norma, per ogni figura professionale e per ogni relativa competenza, sono previste una serie di abilità minime e di conoscenze essenziali necessarie.
Nelle appendici della norma troviamo esempi delle attività proprie delle relative figure professionali.
La norma è dedicata ai manutentori che operano in autonomia o che hanno la responsabilità di lavoratori da essi dipendenti. Per i restanti, che sono la maggioranza degli addetti alla manutenzione, ricordiamo che c’è l’obbligo del datore di lavoro di curare la loro formazione ed il loro addestramento, come previsto nel D.lgs.81/08 e successive modifiche e integrazioni.
La norma, per garantire che la qualificazione dei manutentori avvenga tenendo conto delle loro reali competenze ed esperienze, definisce i requisiti di accesso essenziali e l’esperienza, necessari per la qualificazione. Oltre alle abilità e alle conoscenze la norma, infatti, definisce gli anni di esperienza lavorativa con particolare riguardo all’esperienza di lavoro nelle attività di manutenzione. Per il responsabile di manutenzione, ad esempio, la norma richiede due anni di esperienza di leadership di gruppo o gestione di personale, con responsabilità diretta della funzione o servizio manutenzione.
La norma non indica i criteri di verifica, né tratta della formazione specialistica del personale, che è determinata dagli studi, dal settore merceologico in cui si opera, dalla formazione e dall’esperienza acquisite nell’attività di lavoro.
La norma è coerente con la legge n°4 del 14 gennaio 2013 riguardante le disposizioni in materia di “professioni non organizzate”. All’articolo 6 di detta legge, si precisa che la qualificazione delle prestazioni professionali si basa sulla conformità della medesima a norme tecniche UNI ISO, UNI EN ISO, UNI EN e UNI, di seguito denominate “normativa tecnica UNI”.
La qualificazione del personale di manutenzione che possiede le competenze, le conoscenze e le abilità contenute nella norma può essere ottenuta presso Enti autorizzati come previsto dalla Direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2005 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e dal Decreto Legislativo 9 novembre 2007, n. 206 “Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, nonché della direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell’adesione di Bulgaria e Romania”. Vedere anche la legislazione e la normativa collegata.
L’utilizzo di fornitori di servizi di manutenzione che dispongono di personale qualificato, facilita la preselezione dei fornitori e fa sì che il committente faccia una scelta oggettiva e coerente con la sua “responsabilità in eligendo”. Parimenti l’azienda che ha alle sue dipendenze personale di manutenzione qualificato è consapevole di adempiere agli obblighi del datore di lavoro, potendo disporre di personale competente ed esperiente nel lavoro assegnatogli.
La Comunità Europea dispone quindi di una norma che definisce le competenze necessarie per i manutentori, ne valorizza l’esperienza, ne omogenizza la formazione, permette e facilita lo scambio di lavoratori tra le nazioni, prepara lavoratori sensibili alla sicurezza, alla salute all’ambiente, aperti all’innovazione tecnologica, attenti alla legislazione e alla normativa vigente.
(*) qualifica: Risultato formale di un processo di valutazione e convalida, acquisito quando l’autorità competente stabilisce che i risultati dell’apprendimento di una persona corrispondono a standard definiti.
[definizione tratta dalla Raccomandazione 2008/C 111/01/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008]
Ing. Francesco Cangialosi, Presidente Commissione Manutenzione UNI
Tratto dalla rivista UC, giugno 2015